Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 27 Luglio 2024

16a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Geremìa 7,1-11; Salmo 83,3-6a.8a.11; Vangelo di Matteo 13,24-30

Salmo 83,3-6.8.11

Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!

3 L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

4 Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.

5 Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
6
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
8
cresce lungo il cammino il suo vigore.

11 Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

Vangelo di Matteo 13,24-30

In quel tempo, Gesù 24 espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25 Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
27
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?” 28 Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?” 29 “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30 Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Seminare non estirpare

È il più colossale degli inganni. Ci è stato fatto entrare dentro a forza e scorre nel sangue e nei circuiti mentali come la verità più sacra e intoccabile. Non avendo la visione dell’Uno e del Tutto, ci stiamo alimentando da milioni di anni di una bugia gigantesca e terribile che è capace di avvelenare tutta la vita e provocare tutto il dolore e il male del mondo. Noi pensiamo, secondo la nostra ragione e secondo la nostra verità, che bisogna disfarsi del male per superare il male, che bisogna combattere il male per vincere il male. Nulla di più falso. Nulla al mondo moltiplica il male come combattere il male. È Gesù che lo afferma con chiarezza inequivocabile nella parabola che ci racconta del contadino che semina il buon seme e del nemico che nello stesso campo semina la zizzania. I servi della parabola che chiedono al padrone di scendere nel campo per estirpare la zizzania ben rappresentano la pericolosa e radicatissima convinzione dell’uomo che è certo di poter combattere il male scendendo nel campo del mondo per estirpare il male, per disfare ciò che il male compie continuamente. È questa convinzione, così radicata nelle culture, nelle religioni, che moltiplica così a dismisura i semi del male nel mondo. Ogni volta che l’uomo scende nel campo della vita per estirpare e disfare il male, scende nel mondo a servizio di Satana e dei suoi angeli per moltiplicare i semi del male. Gesù, il Signore di tutte le cose, che conosce l’Uno e il Tutto, è chiarissimo: Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio. Gesù è chiarissimo. Il male non va disfatto, non va combattuto ed estirpato, perché, secondo leggi a noi non perfettamente comprensibili, il male in questo modo viene moltiplicato e reso più forte. Gesù è chiarissimo. Non vanno fatti sforzi per estirpare il male, ma va moltiplicato con tutte le forze il bene, il seme della felicità, del vero benessere, della giustizia. Secondo le parole di Gesù non si possono estirpare i semi del male dal campo della vita, non è il compito degli uomini che decidono di credere in lui. Gli uomini e le donne che decidono di seguire Gesù e il vangelo non devono occuparsi di combattere ed estirpare il male, ma devono occuparsi totalmente e completamente della moltiplicazione dei semi della luce, dell’amore, del bene. Il compito dei veri figli di Dio è seminare l’equità, non disfare le ingiustizie, seminare la condivisione, non combattere gli attaccamenti e il possesso, seminare il più possibile e continuamente la conoscenza, non combattere l’ignoranza. Il compito dei veri figli di Dio è invadere il campo del mondo con semi di bellezza, pace e armonia, senza mai distrarsi per smascherare i semi della grottesca stupidità e ingiustizia seminati dal male. Il compito dei veri figli di Dio è invadere il mondo di amore per il Dio della vita, di profondo rispetto per la natura e per tutto il creato senza mai perdere un secondo ad atteggiarsi a paladini del bene e della giustizia, senza mai distrarsi un secondo per estirpare le subdole manovre del male. Il compito dei veri figli di Dio è scaldare il cuore del mondo di amore senza mai preoccuparsi del freddo seminato dal Maligno e dai suoi figli. Al di là di qualsiasi convenzione e convinzione umana, questa è la verità che Gesù ci rivela rispetto al male e al modo di vincerlo fino a che siamo su questa terra, ed è inequivocabilmente chiaro e non interpretabile. Estirpare il male seminato dal Maligno non è assolutamente compito dell’uomo. Compito dell’uomo è moltiplicare i semi di bene, di pace, di giustizia, di condivisione, di amore, di compassione e perdono. Il resto è nelle mani di Dio e solo nelle sue mani. L’uomo non deve entrare in questa battaglia contro il male: ne uscirebbe solo del male per sé e per il mondo. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura. Questo è il comando chiarissimo di Gesù, perché Gesù sa che solo così la volontà di Dio Padre si può compiere in pienezza, senza essere rallentata dall’ignoranza e dalla stupidità dell’uomo che tenterebbe di compiere sforzi enormi e inutili per estirpare il male. Solo e unicamente al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio. Dio Padre sa perfettamente quando, come, cosa fare per vincere il Maligno e i suoi semi velenosi, e Gesù ricorda all’uomo cosa fare e come fare per non intralciare la volontà di Dio ed essere utile ai semi della luce e non a quelli delle tenebre.