Apò tès charàs - Apò tès charàs...

Apò tès charàs

Apò tès charàs, per la sua gioia. È per la gioia, per la sua grande gioia che l’uomo della parabola vende tutti i suoi averi e compra il campo del tesoro. Ciò che è in Dio si muove nella gioia, per la gioia, con la gioia. Ciò che non si fa per gioia non ha significato, senso, motivo, forza e valore. La gioia non è il fine, la meta del viaggio. La gioia è il motore e insieme il carburante del viaggio. Tutto ciò che l’uomo compie senza gioia gli sparirà dalle mani senza frutti. Tutto ciò che l’uomo realizza, opera, organizza, vive, sceglie senza gioia, diventerà il cristallo che ucciderà la sua mente, spezzerà il suo cuore e paralizzerà le sue gambe. Le realtà che l’uomo vive senza gioia sono le realtà che lo intossicheranno e lo lasceranno senza forze. Non si può abbandonare il vecchio orientamento mentale, non si può cambiare vita, non ci si può evolvere se non in nome della gioia e con la forza della gioia. Non c’è malattia al mondo che non sia scatenata da una qualche forma di mancata gioia o mancanza prolungata di gioia. Non c’è guarigione al mondo che si realizzi senza la forza e il motore della gioia. La gioia è la realtà che Satana odia di più nei figli di Dio. Niente è stato fatto senza gioia. Niente si può realmente compiere senza gioia. Niente senza gioia. Di gioia sono fatte le molecole dell’uomo e le vibrazioni del cuore di Dio.

Vangelo di Matteo 13,44-46

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».