Conseguenza del mandato - A coloro che...

Conseguenza del mandato

A coloro che desiderano essere utili ai suoi disegni per il bene dell’umanità Gesù offre, in modo chiaro e inequivocabile, il suo mandato, e il modo certo in cui deve essere eseguito perché abbia in sé la potenza e la grazia di Dio.
Il mandato è chiaro e le parole di Gesù non concedono spazio a dubbi e interpretazioni. Altrettanto chiare sono le indicazioni che Gesù lascia ai suoi discepoli che sceglieranno di farsi carico, per amore e per passione, di annunciare al mondo la sua Parola. Gesù non solo indica precisamente le modalità del suo mandato, perché sia eseguito secondo il cuore di Dio e non secondo il cuore dell’uomo, ma anche il modo in cui i suoi discepoli devono porsi nei confronti del sistema del potere e dell’inganno del mondo per poter essere veramente efficaci e potenti della potenza di Dio. Gesù non afferma che il mondo accoglierà i suoi discepoli come i lupi affamati potrebbero accogliere delle pecore, ma afferma che lui stesso sceglie e decide, vuole e desidera che i suoi discepoli vadano nel mondo come le pecore potrebbero andare incontro a dei lupi affamati. Dal punto vista puramente razionale questo è praticamente inconcepibile e inaccettabile. Gesù non avvisa i suoi discepoli che potrebbero trovare nel mondo l’accoglienza che i lupi rapaci riservano alle pecore ma li avverte che lui stesso sceglie deliberatamente di mandarli nel mondo come pecore in mezzo a lupi e, con serafica, totale tranquillità, li invita a essere prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Anzi avverte i suoi amici che, se offriranno la vita per l’annuncio delle procedure evangeliche, a causa del suo nome, dovranno sicuramente essere consegnati ai tribunali, flagellati nelle chiese e dalle chiese, e condotti davanti ai governatori e ai re. In tutta pace e in piena serenità Gesù ispira i suoi amici e discepoli a non preoccuparsi affatto di tutto quello che potrebbe capitare loro, perché lo Spirito Paraclito penserà a ogni cosa, penserà a difenderli, a proteggerli, a guidarli sempre, amorevolmente e con infinita sapienza. Gesù annuncia la persecuzione come parte integrante del mandato, quasi come parte indispensabile, inevitabile di esso. Un mandato divino che non subisca persecuzione in questo mondo non è un mandato divino. Gesù annuncia poi qualcosa di veramente inaudito, annuncia che, prima ancora che il lavoro di evangelizzazione dei discepoli sia completato su tutta la faccia della terra, lui tornerà, lui tornerà. Nella prima venuta di Gesù sulla terra, la chiesa, quella vera e bella, quella amante di Dio e dell’uomo, è stata fecondata ed è venuta alla luce nel sangue di un numero incalcolabile di martiri. La seconda venuta di Gesù sulla terra, quella intermedia, quella che darà vita al nuovo popolo di Dio e metterà fine alla chiesa finta e degenerata, asservita e abbracciata al potere e alla ricchezza, che ha ingannato e tradito l’uomo e il suo mandato divino per secoli, sarà preceduta, come all’inizio, da un immenso fiume di sangue di un numero infinito di nuovi martiri.

Vangelo di Matteo 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
17
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: 20 infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
23
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».