La cima - I nativi d’America...

La cima

I nativi d’America dicevano: guarda sempre verso la cima della montagna e tieni lo sguardo fisso sulla cima della montagna. Chi tiene lo sguardo fisso alla cima della montagna sentirà i chilometri sciogliersi sotto i suoi piedi e sentirà di poter saltare i cespugli, gli alberi e persino il fiume. Qual è la cima della nostra montagna, se non l’amore e la compassione? Gesù lo afferma continuamente nella sua Parola. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, non può essere una legge, antica o nuova che sia, una legge che dice: non uccidere, non rubare, non dire falsità. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, non può essere il dovere che ritma le responsabilità, le azioni, non può essere il principio che garantisce il rispetto per le persone e per il creato. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, non può essere la convinzione che crede di poter garantire la comprensione, non può essere la morale che crede di determinare le scelte dell’uomo. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, non può essere la tradizione, la cultura, i sistemi politici ed economici. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, non potrà mai essere l’avidità, la sete di dominio, l’invidia, la separazione, il giudizio del prossimo, l’ingiustizia, il profitto, gli interessi e i vantaggi personali. La cima della montagna, dove tenere fisso lo sguardo, è l’Amore e l’Amore nella sua realizzazione più alta che è l’unità. Solo se l’uomo farà dell’unità e dell’amore la cima della sua montagna, dove guardare e tenere fisso lo sguardo, egli potrà sentire sotto i suoi piedi sciogliersi la fatica, tra le mani sparire la miseria, nel cuore non conoscere più la paura e la sottomissione.  
Ogni giorno, ogni secondo, in ogni pensiero il nostro spirito ha comunque lo sguardo fisso sulla cima di una montagna; sta a noi decidere qual è la montagna della nostra vita, la cima del nostro esistere.

Vangelo di Matteo 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 20 «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
23 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26 In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!»