Cristalli - Il processo più...

Cristalli

Il processo più sclerotizzante e devastante per la mente umana è il processo di cristallizzazione bilaterale che, attraverso la mente, crea vibrazioni letali al cervello. Il processo di cristallizzazione bilaterale è il processo che trasforma una convenzione in convinzione e una convinzione in convenzione. Questo processo genera l’ignoranza e dall’ignoranza è generato. Trasformare un sistema di convenzioni in un sistema di convinzioni rende possibile trasformare una moda, un’abitudine, una tradizione in legge, morale, principio, precetto. Trasformare un sistema di convinzioni in un sistema di convenzioni rende possibile trasformare un’ideologia, una devozione, un dogma in comportamenti sociali, economia, educazione, religione, moda, tradizioni, abitudini. In qualsiasi caso siamo di fronte a una cristallizzazione necrotica, a una sclerotizzazione dei processi mentali e psichici. Il processo di cristallizzazione bilaterale assicura alla mente delle certezze e dei punti fermi, dei cristalli mentali appunto, che, pur rigidissimi e ancoratissimi, rimangono comunque del tutto arbitrari e completamente slegati dalla realtà. In verità la mente umana non è assetata di conoscenza e di verità ma è assetata di controllo e non ama vedere e conoscere ciò che non può controllare. La mente non vuole conoscere ciò di cui presume non riuscire ad avere un facile, immediato, totale controllo, ma al contrario si convince facilmente e si lascia cristallizzare agevolmente da tutto ciò di cui crede di poter avere il controllo.
Perché la mente umana ha così bisogno di avere il controllo e di cristallizzarsi? Per essere più sicura. In realtà, per essere realmente sicura ed evoluta, la psiche dovrebbe crescere nella fede e nel desiderio dell’amore, invece che nel dominio, che a sua volta si ottiene col controllo, un perpetuo e gigantesco controllo. L’assioma della mente umana è che chi domina controlla, e chi controlla domina. Come si alimenta il dominio? L’alimentazione del dominio è il possesso. Il dominio genera il possesso, il possesso ingigantisce il dominio. Il processo di cristallizzazione bilaterale, cioè il trasformare le convenzioni in convinzioni e le convinzioni in convenzioni, è indispensabile al potere umano per cristallizzare il proprio dominio da una parte, e generare e consolidare l’ignoranza dei popoli dall’altra. Esiste un antidoto al processo di cristallizzazione bilaterale? Sì, e non è una cosa, una filosofia, bensì una persona. L’antidoto al processo di cristallizzazione bilaterale è il profeta, il profeta di Dio. Il profeta è l’antidoto al processo di cristallizzazione bilaterale. Il profeta non si oppone alle convinzioni, semplicemente nulla di quello che illumina con la sua parola si radica nella più piccola convinzione umana. Il profeta non combatte le convenzioni, semplicemente nulla di quello che illumina con la sua parola si radica nella più piccola convenzione umana. Ogni parola e ispirazione del profeta non solo non ha alcun legame con le convinzioni e le convenzioni precedenti ma aiuta l’uomo a slegarsi definitivamente dalle convinzioni e convenzioni umane. Il profeta è così fuori dalle convinzioni e convenzioni umane che la gente dice di lui: da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Il profeta è la scintilla dello Spirito che Dio dà all’umanità per interrompere il processo di cristallizzazione bilaterale, illuminando la scena del mondo con una luce nuova, una luce nuova che non si capisce da dove gli provenga, con una sapienza inedita di cui non si riesce a decifrarne l’origine e questo infastidisce i cristalli della mente, perché non possono esercitare il controllo. Il profeta è colui che con la sua parola non sua – perché è evidente che porta una parola non sua – aiuta il cervello e il cuore a non affogare nel processo di cristallizzazione bilaterale, che tanto sta rallentando l’evoluzione dell’umanità e tanta infelicità e dolore sta causando in ogni angolo del tempo e della terra.
Per questo motivo, come dice Gesù, il profeta troverà sempre e sicuramente nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua le cristallizzazioni più velenose e il malanimo più violento, perché questi ambienti sociali e affettivi credono di conoscerlo, sono convinti di poterlo controllare e legare in nome degli antichi legami familiari o sociali, credono di poterlo arginare in nome di qualche tradizione, dell’obbedienza alle consuetudini, o attraverso la dipendenza economica.
In qualsiasi caso per tutti coloro che sono cristallizzati nelle convinzioni e nelle convenzioni la voce del profeta è una voce fastidiosa, una voce al limite dell’illegalità, una voce molesta, una seccatura indigesta solo per il fatto che tale voce esiste e respira. È inevitabile poi che, appena il potere intuisce che non può in alcun modo comprare il silenzio di quella voce, né sedarlo con il prestigio, o intimidirlo con il ricatto e la minaccia, il profeta diventi il nemico del potere, e il potere, per eliminarlo, deve farlo diventare nemico del popolo. È così che il popolo, eliminando la sua stessa fonte di salvezza e liberazione, compie l’azione più stupida e pericolosa che possa compiere. Perfino Gesù si stupisce di tanta stupidità e cristallizzazione mentale dei popoli che incontra, infatti il testo afferma che perfino lui si meravigliava della loro incredulità.

Vangelo di Marco 6,1-6

In quel tempo, Gesù 1 venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
2
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?» Ed era per loro motivo di scandalo.
4
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6 E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.