Ponte - Non ne esiste...

Ponte

Non ne esiste uno più potente. In questa vita, sulla faccia di questa terra non esiste un ponte di trasmissione più potente. Non c’è sulla terra una finestra spazio-temporale che possa permettere una migliore e più potente trasmissione di energia divina verso l’uomo come l’Eucaristia. L’Eucaristia, così come Gesù l’ha pensata e voluta per l’umanità, non è un rito, ma è un ponte di trasmissione, il più potente ponte di trasmissione tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e Dio. Nell’Eucaristia Gesù è presente in mezzo al suo popolo in modo più potente e grandioso di quanto ha potuto esserlo nella sua visita terrena, legata in qualche modo allo spazio-tempo della dimensione fisica terrena. L’Eucaristia diventa ogni volta e in ogni luogo il centro del mondo perché è il punto d’incontro tra i desideri di Dio e i desideri dell’uomo. Per questo l’Eucaristia non è solo il luogo sacro, intimo e comunitario d’incontro dell’uomo con Dio, dove l’uomo scopre e impara ad amare Dio, ma è anche il luogo sacro, intimo, comunitario dove l’uomo incontra, scopre e impara ad amare se stesso come figlio di Dio. Ogni Eucaristia celebrata con fede e amore rende possibile ai desideri di Dio di compenetrare maggiormente i desideri dell’uomo e l’uomo viene purificato nei propri desideri perché diventino gradualmente quelli di Dio. La grandiosità e la genialità dell’Eucaristia stanno nella sua disarmante semplicità e nell’intrinseca umiltà della sua essenza. Il pane e il vino per loro natura sono abituati a trasformarsi in energia per l’uomo nel processo della digestione ma nell’Eucaristia, per potenza del Santo Paraclito, si trasformano in Gesù presente, potente e vivo in mezzo al suo popolo. Quando Gesù tornerà non si potrà più celebrare l’Eucaristia come la celebriamo ora, perché Gesù sarà presente e vivo senza pane e vino. Ma solo l’aver celebrato e vissuto l’Eucaristia con amore e dedizione totali ci permetterà di poter incontrare Gesù nella gioia e nella pace, nella luce e nella gloria della sua presenza, quando scenderà dalle nuvole del cielo tra i suoi angeli, a fare nuove tutte le cose per la nuova umanità.

Vangelo di Marco 14,12-16.22-26

12 Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?»
13
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?” 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
16
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
22
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. 25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
26
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.