Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 17 Luglio 2024

15a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Isaìa 10,5-7.13-16; Salmo 93,5-10.14-15; Vangelo di Matteo 11,25-27

Salmo 93,5-10.14-15

Il Signore non respinge il suo popolo.

5 Calpestano il tuo popolo, Signore,
opprimono la tua eredità.
6
Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.

7 E dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende».
8
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?

9 Chi ha formato l’orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l’occhio, forse non vede?
10
Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all’uomo il sapere?

14 Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
15
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

Vangelo di Matteo 11,25-27

25 In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
27
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Ciechi

Ciechi per volere di Dio. I sapienti e i dotti della terra sono ciechi per desiderio di Dio. Perciò, se c’è un modo certo per negare per sempre alla propria intelligenza di conoscere e approfondire la sapienza di Dio e le procedure di funzionamento della vita, è diventare sapienti e dotti secondo le strutture intellettuali del mondo. A Dio piace rivelare le sue conoscenze ai piccoli, non perché hanno un cervello più evoluto e meglio fornito di capacità speculative rispetto ai dotti del mondo, ma semplicemente perché i piccoli usano il cervello in modo completamente diverso dai sapienti e dai dotti della terra, e questo li rende disponibili a essere veramente intelligenti e sapienti. I piccoli, i piccoli secondo lo sguardo di Dio, usano l’intelligenza per leggere la vita e il creato, per riconoscerne i legami universali, per leggere le meraviglie, la perfezione, il funzionamento di tutto ciò che esiste a vantaggio di tutti gli uomini. I piccoli usano l’intelligenza per leggere, leggere umilmente la rete d’amore di cui tutto fa parte, per leggere nelle leggi della natura le istruzioni per l’uso, per riconoscerne l’origine nella mano divina e quindi rendere gloria al nome del Creatore nella gioia e nella gratitudine. I sapienti e i dotti della terra invece usano l’intelligenza per scrivere, scrivere, scrivere. I sapienti e i dotti della terra usano l’intelligenza per cercare di scrivere e riscrivere la vita, la natura, per cercare di scrivere le loro nuove creazioni a proprio vantaggio personale, per riscrivere le istruzioni d’uso, il manuale di funzionamento di come tutto funziona, come se la vita avesse in sé qualcosa di sbagliato, di imperfetto, di non funzionale. I sapienti e i dotti della terra usano l’intelligenza per scrivere la vita, non per leggerla. Usano l’intelligenza sotto l’effetto stupefacente della droga dell’arroganza e della presunzione, non hanno l’umiltà di leggere la perfezione e l’amore per riconoscerne la meraviglia. I sapienti e i dotti della terra, a causa di questo loro modo di usare l’intelligenza, sono resi ciechi per espresso desiderio personale di Dio, e, per questo, tutto il tempo da loro usato per capire qualcosa della vita è senza dubbio perso e sprecato. Di conseguenza anche il tempo di tutti coloro che stanno ad ascoltare i sapienti e i dotti della terra, e ne fanno il proprio riferimento culturale e sapienziale, è del tutto tempo perso e sprecato. Avere come riferimento culturale e scientifico la scienza proveniente dai sapienti e dai dotti della terra purtroppo non è solo tempo perso, ma è anche causa di infinita sofferenza, dolore, infelicità, malattia e morte per milioni di persone in ogni angolo della terra. Come potranno coloro che hanno l’intelligenza bloccata da Dio stesso, per il loro modo arrogante e insipiente di farne uso, generare una scienza e una conoscenza realmente utili, efficaci, fruttuose per l’uomo? Come potranno costoro offrire soluzioni realmente efficaci e funzionali per la vita dell’uomo? Potrà questo modo arrogante e insipido di usare l’intelligenza garantire sistemi e soluzioni ottimali per l’uso delle energie e delle risorse della terra? Può essere in grado di fornire conoscenze corrette per la costruzione delle città, per l’alimentazione, per i sistemi di trasporto? Può offrire strategie e conoscenze utili per affrontare e guarire le malattie, i disagi psichici, la sofferenza e il dolore? I sapienti e i dotti della terra potranno guidare l’umanità verso un reale progresso di benessere per tutti gli uomini e per tutto l’uomo? Gesù ci risponde senza nascondere una divertita, profonda gratitudine per il modo di fare del Padre suo: Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. , o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.