Finché un uomo ha fame, la civiltà a cui appartiene quell’uomo non ha compiuto nessun passo evolutivo, non conosce alcuna forma di progresso e conoscenza, scienza e spiritualità. Finché un uomo ha fame, la preghiera non arriva al cielo, la lode a Dio è muta, la liturgia è sterile, la predicazione è vuota. Finché un uomo ha fame la ricerca scientifica è paranoia intellettuale, l’appartenenza religiosa è devozione fanatica, la cultura è stupidità collettiva. Finché un uomo ha fame, tutti gli altri uomini stanno rubando qualcosa. Finché un uomo ha fame, ogni proclama dei diritti umani è volgare pubblicità a copertura dei più biechi interessi. Finché un uomo ha fame, l’inferno del Maligno può estendere le sue proprietà in ogni angolo della terra. Finché un uomo ha fame, è impraticabile ogni evoluzione spirituale, perversa ogni politica, assurda ogni legge, disumano ogni principio. Finché un uomo ha fame ed è nella privazione, tutti gli altri si stanno dedicando a una qualche forma di oppressione e di profitto ingiusti. Se un uomo è in catene, nessuno degli altri uomini è libero. Se un uomo è misero, nessuno degli altri uomini è realmente ricco e nel benessere. Finché un uomo ha fame, Dio piange e tace. Finché un uomo ha fame, gli altri uomini non hanno il diritto civile di dire una sola parola. Finché un uomo ha fame, qualcun altro sta giustificando il male, la guerra, il dominio sugli altri, la corruzione, la tortura, i massacri. Finché un uomo ha fame, la stupidità sta sostituendo l’intelligenza, l’interesse e il profitto stanno sostituendo la condivisione, la paura sta sostituendo la felicità e l’amore. Finché un uomo ha fame, tutto quello che l’uomo compie, organizza e inventa è volgare, triste, senza senso, disarmonico, inutile, infernale. Finché un uomo ha fame, il regno di Dio, il mondo di Dio, non può mettere radici sulla terra e gli uomini non possono mettere radici in paradiso. Finché una civiltà è costruita in modo tale che ogni cinque secondi un essere umano muore di fame, quella civiltà ha un cuore sbagliato, ha politiche sbagliate, scuole sbagliate, religioni sbagliate, culture sbagliate perché sono in modo evidente e indiscutibile contro l’uomo stesso. La nostra non è una civiltà ma un inferno, un massacro alla luce del sole, e tutti, tutti noi dovremo renderne conto amaramente.