E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Ecco la più sintetica, accurata, profonda definizione di preghiera secondo Gesù.
Primo: la preghiera è chiedere qualunque cosa. Non c’è limite o regola per chiedere qualsiasi cosa al Signore, non c’è realtà che possa servirci, agevolarci, aiutarci, donarci salute, benessere, felicità, ricchezza, favore, tranquillità, gioia che il Signore non arda dal desiderio di donarci immediatamente. Secondo: la preghiera è chiedere qualsiasi cosa ma nel nome di Gesù, il Signore Dio. Non c’è limite a quello che si può chiedere al Signore ma funziona solo se si chiede in nome del suo nome. Non è più preghiera, se si chiede nel nome di se stessi, per i propri comodi e interessi, nel nome di quello che secondo noi potrebbe essere la soluzione di un problema, del successo, delle aspettative altrui, dell’ambizione, della paura, della vendetta, della rabbia, della giustizia. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere qualsiasi cosa a Gesù senza mai pensare male di lui, senza mai dubitare della sua presenza e del suo amore, senza mai ritenerlo colpevole dei nostri guai e delle nostre difficoltà. Chiedere nel nome di Gesù significa chiedere ed essere consapevoli che si sta chiedendo nel nome di colui di cui in Giovanni è scritto: tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui non fu fatto nulla di ciò che esiste. Terzo: la vera risoluzione e il vero completamento di ogni preghiera nella dimensione celeste e terrestre è la glorificazione del nome di Dio Padre. Il fine della preghiera è la gloria di Dio, la glorificazione della sua magnificenza, la benedizione infinita del suo nome santo, la lode eterna del suo amore. Lo scopo della preghiera, quella vera, non è la realizzazione dei nostri desideri ma la glorificazione di Dio Padre nel nome del Figlio. Quarto: la vera risoluzione e il vero completamento della preghiera nella dimensione terrestre è l’azione di Gesù che compie e agisce secondo ciò che la preghiera ha richiesto. Gesù dice letteralmente: e qualunque cosa chiederete nel mio nome la farò (Giovanni 14,13). Gesù non solo ascolta, esaudisce, concede, accorda ma fa, compie. Il vero compimento della preghiera non è vedere esauditi i propri desideri ma sapere, essere consapevoli di aver mosso il braccio di Gesù. Il compimento della preghiera è l’azione di Gesù, Gesù che fa, che opera, che crea. La preghiera è energia potentissima, perché è capace di muovere il braccio di Gesù non solo secondo la sua volontà ma anche secondo il nostro desiderio. Utilizzando un’immagine un po’ ardita, la preghiera è come olio da massaggi e il relativo massaggio sulla muscolatura di Gesù, affinché la sua azione sia puntualissima, fluida e splendida non solo per realizzare la volontà del Padre ma anche per compiere e realizzare tutto ciò che è secondo i nostri piccoli e grandi desideri e sogni di uomini. Non c’è nulla che il braccio di Gesù, ben massaggiato e profumato dalla preghiera dell’uomo, non possa compiere.
La regina della preghiera, la maestra della preghiera, la guida della preghiera è Maria, la grande Madre, nessuno come lei sa accarezzare e profumare il braccio di suo figlio perché compia per l’uomo anche quello che l’uomo non sa nemmeno chiedere e osare di ricevere. Le nozze di Cana insegnano.