Gesù risponde ai discepoli: Adesso voi credete? È come se Gesù dicesse: voi adesso credete, perché parlo chiaramente e avete capito che so, vedo e conosco tutto e ogni cosa, e per questo credete che sono uscito da Dio. Questa non è fede. Voi non credete in me, a chi sono veramente ma all’idea che vi siete fatti in testa di me. Questa non è fede, è calcolo devozionale, è opportunismo religioso. Questa non è fede, è solamente un’associazione devozionale per il fatto che le cose straordinarie che compio corrispondono facilmente con l’idea di Messia che avete in testa. La prova che voi non credete in me ma all’idea che in testa vi siete fatti di me sarà evidente nel fatto che, appena inizieranno difficoltà e rischio per la vostra vita e persona, voi vedrete sparire questa fede che non è fede, e sparirete anche voi, e andrete via, lontani da me. Per i segni e i miracoli che vedete voi credete che io vengo da Dio ma voi non credete che Dio Padre è sempre con me. Infatti: Ecco verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per proprio conto e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
La fede vera non è credere che Gesù viene da Dio, perché compie opere straordinarie impossibili agli altri uomini, questa è religiosità, frutto di devozionismo associativo che genera sottomissione, confessioni religiose. La vera fede è essere consapevoli che non solo Gesù è uscito da Dio, ma che Dio Padre è sempre, sempre, sempre con lui, qualsiasi cosa accada. Credere in Gesù è essere consapevoli che il Padre è con Gesù quando moltiplica i pani, risorge i morti e anche quando gli legano i polsi per condurlo in prigione.
La fede religiosa, quando vede Gesù strattonato per essere condotto in carcere, non capisce più nulla, inizia a dubitare della divinità di Gesù e del fatto che Dio sia veramente con lui e appoggi con totalità il suo mandato. La fede religiosa, quando vede Gesù con gli sputi in faccia, il naso rotto dalle bastonate, il sangue che gli copre gli occhi e il dolore della corona di spine che gli torce i muscoli del viso in uno spasimo inguardabile, quando vede Gesù fatto a brandelli dalla flagellazione, dubita con certezza che Dio Padre sia proprio con Gesù, con questo Gesù. Ecco perché Gesù dice a questo tipo di fede associativa e devozionale: Adesso voi credete? Nell’ora della difficoltà, della prova, della persecuzione, della croce, la mente religiosa, prima ancora di dubitare della divinità di Gesù, dubita che Gesù abbia Dio dalla sua parte. Chi crede veramente in Gesù, crede assolutamente e senza alcun dubbio nel fatto che Dio Padre ha sempre scelto, prediletto, seguito, protetto, amato quel Gesù che gli occhi umani hanno visto trattato come un animale, come il più perverso dei criminali, come il nemico dell’umanità e il nemico di Dio. Per noi è la stessa cosa, la fede vera è sapere, è fidarci ciecamente, al di là di quello che vedono i nostri occhi e capisce la nostra mente, che Dio è sempre, sempre, sempre con noi, qualsiasi cosa accada. Questa è la fonte della fede, questa è la fede: Il Padre sta con me! È la fede-certezza unica che Mosè ha ricevuto all’inizio della sua missione: Vai! Io sono con te (Esodo 3,12). Il nome che Dio assume all’inizio dell’Esodo e della liberazione del suo popolo è YHWH-tetragramma-sacro: Questo è il mio nome per sempre (Esodo 3,15). Nome che è presente più di seimila volte solo nell’Antico Testamento. Nome che Gesù incarnerà come Immanuel, Dio con noi.