Dopo la triplice domanda di Gesù: Simone di Giovanni mi ami più di questi? Pietro è diventato l’uomo più povero e al tempo stesso più ricco di tutta la terra e di tutta la storia umana. È diventato il più povero perché, rispetto al sistema del potere umano, rispetto al meccanismo di controllo del potere, scegliendo di amare definitivamente Gesù, Pietro ha scelto, al di sopra di ogni altra signoria umana, la signoria di Gesù. La signoria di Gesù è l’amore e l’amore non si muove secondo ragione e ragionamenti ma secondo verità, l’amore non ha scopo ma è l’alfa e l’omega di tutto e conduce sempre alla felicità. Pietro, scegliendo l’amore per Gesù, sceglie la signoria di Gesù, sceglie di servire Gesù. Nella risposta di amore di Pietro, a quella domanda tre volte ripetuta, Gesù ha finalmente liberato per sempre e completamente Pietro e i discepoli del vangelo dalla necessità di riconoscere un qualche significato e regalità, onore e validità al potere umano di qualsiasi tipo e in qualsiasi forma si presenti. Servire Gesù con tutto il cuore libera l’uomo dalla sete del potere e insieme lo libera dalle fauci del potere. Gesù ha liberato Pietro dal potere dell’uomo. Gesù ha liberato Pietro dalla necessità di riconoscere il potere umano e di sottomettersi al potere umano per raggiungere una qualche forma di benessere e sicurezza, evoluzione e progresso. Ha liberato Pietro dal potere dell’uomo che si alimenta necessariamente di ammirazione, consenso pubblico, sete di dominio, timore dei popoli. Ha liberato Pietro e i suoi discepoli dalla necessità della rincorsa al potere umano, che è l’unico potere in grado di mettere realmente in pericolo la libertà umana, potere che, mentre rimpinza se stesso di voluttà e prestigio, è realmente in grado di svuotare l’uomo della sua dignità. Pietro, riconoscendo e amando la signoria di Gesù, è stato liberato dalla necessità di avere potere umano e prestigio ed è stato liberato dalla bugia secondo cui il potere corrisponderebbe alla volontà di Dio e la volontà di Dio si realizzerebbe attraverso il potere. Gesù ha liberato Pietro dalla paura, dalla paura che ha la capacità di corrompere il cuore e di distorcere l’intelligenza. Pietro è stato liberato dalla paura di non avere il potere, dalla paura di perdere il potere, dalla paura di non fare abbastanza paura alla gente in modo da mantenere il potere e il controllo. Pietro e i discepoli di Gesù, nella loro risposta di amore totale a Gesù, sono stati per sempre liberati dall’ossessione di riconoscere autorità al potere umano di turno, liberando chi crede in Gesù dall’ignoranza e dalla stupidità che sono state capaci di convincere gli uomini che abbia un qualche senso e un qualche motivo reale, legato al vero benessere dell’uomo, asservirsi al potere umano.
Pietro, scegliendo per amore Gesù come il suo Signore, è diventato anche l’uomo più ricco della storia dell’umanità, perché non c’è nulla su questa terra che renda felici, sani, pieni di gioia, realizzati, colmi di benessere e di ogni ricchezza quanto servire umilmente e fedelmente il Signore Gesù. Pietro è ricchissimo perché, liberato dal potere umano di turno, può servire il Re dei re del regno che comprende tutti i multi-universi, il regno più potente, ultracosmico che ci sia, il regno di Dio. Nei giorni della passione di Gesù, i sacerdoti del tempio, i dirigenti della religione ebraica, per impaurire Pilato e convincerlo a condannare a morte Gesù, hanno gridato al mondo: non abbiamo altro re che Cesare, e Gesù è morto in croce con questo grido nelle orecchie. Non abbiamo altro re che Cesare è lo stesso grido che sta saturando le orecchie e il cuore di miliardi di poveri e piccoli, di indifesi e deboli che credevano di avere almeno nelle gerarchie religiose i loro alleati. Prima della venuta intermedia di Gesù, del suo ritorno alla fine di questa generazione, ogni uomo e donna della terra deve scegliere se riconoscere e sottomettersi con paura al potere degli uomini o riconoscere e servire con amore il Signore della Vita, Gesù, il Bel Pastore.