Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 18 Giugno 2024

11a settimana del tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro dei Re 21,17-29; Salmo 50,3-6b.11.16; Vangelo di Matteo 5,43-48

Salmo 50,3-6b.11.16

Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
4 Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

5 Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6 Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

11 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
16 Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Vangelo di Matteo 5,43-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 43 «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. 44 Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
46 Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Volto di Dio

Tutta la tua vita, la tua felicità e infelicità, la tua salute e malattia dipendono assolutamente e completamente dall’idea che ti sei fatto di Dio, dall’idea di Dio che hai accettato di costruire dentro di te attraverso le tue convinzioni e le convenzioni altrui. La tua percezione della vita, di te stesso, degli eventi, delle persone, è sempre perfettamente dipendente e proporzionata alla tua percezione di Dio. Se nell’uomo si radica l’idea di un Dio giudice, vendicativo, che condanna, colpisce e punisce, noi saremo portati a giudicare, a vendicarci, a condannare, colpire e punire i nostri fratelli. È proprio usando questo principio per cui l’uomo concepisce tutto della vita esattamente secondo la sua concezione di Dio, che le religioni e le ideologie possono pilotare, controllare e sottomettere i popoli con grande facilità, spingendoli ad accettare leggi, principi, morali, abitudini, precetti del tutto lontani da Dio e dall’uomo. Qualsiasi sia l’idea di Dio che ci siamo costruiti e che ci hanno obbligato a costruirci, sicuramente nessuna corrisponde a realtà e a verità, perché, come dice il vangelo, Dio nessuno l’ha mai vistoL’Unigenito Dioche è nel seno del Padreè lui che lo ha rivelato (Giovanni 1,18). Ora è il Figlio Gesù, colui che è uno con il Padre e il Paraclito Spirito, che ci ha rivelato il volto di Dio. Un volto di Dio estremamente diverso dai volti predicati e annunciati precedentemente, un volto preciso e non confondibile, non interpretabile e che non deriva da convinzioni né convenzioni umane. Il volto che Gesù ci fa conoscere di Dio è il volto di un Padre, anzi, come Gesù stesso lo chiama, di Abbà, di Papà. Un Papà perfetto nell’amore, nella misericordia, nella compassione, che non conosce preferenze né separazioni, non ricatta, non forza, non condanna e mai giudica. Un Papà che si commuove per ogni figlio che torna dopo essersi perduto, che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buonie fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Un Papà tenerissimo e gentile, dunque, che non dona i suoi beni e le sue meraviglie secondo un merito o un demerito, non concede grazie secondo calcoli, non si dona all’uomo secondo misure prestabilite, non ascolta, non provvede ai suoi figli secondo favoritismi, non parteggia per qualcuno a scapito di qualcun altro. Un Padre che ci insegna attraverso la parola e l’esempio di suo Figlio a raggiungere la perfezione del benessere, della salute e della felicità, perfezione che è amare i nemici e pregare per i propri persecutori. Chi percepisce Dio con il volto di un Padre gentile e sempre amante, che dona i suoi doni completamente ed egualmente ai giusti come agli ingiusti, che ricopre dei suoi beni e favori sia i buoni che i cattivi, come potrebbe non amare i propri nemici e non pregare per i propri persecutori?
Tutto, assolutamente tutto nella vita dipende dalla percezione che abbiamo di Dio. Affermare di credere in Dio o di non credere in Dio per definire la propria posizione intellettuale e spirituale è un’affermazione del tutto vuota di ogni reale significato. Affermare di credere in Dio e non amare i propri nemici e non pregare per i propri persecutori in realtà è esattamente non credere in Dio, oppure è un modo di credere in un dio, ma non nel Dio vivo e vero che Gesù ci ha rivelato.