Gesù avverte chi sono i veri persecutori del bene, i nemici di Dio e dell’umanità, gli avversari del vangelo: i nemici dell’umanità sono coloro che amano, prediligono, scelgono, al di sopra di ogni altra cosa nella vita, le apparenze per avere il prestigio e mantenere il potere. Per vivere completamente asserviti al mondo delle apparenze in nome del prestigio e del potere e per realizzare i loro obiettivi, gli uomini delle apparenze devono assolutamente, in modo consapevole o inconsapevole, strutturare i loro circuiti mentali in modo tale da poter necrotizzare ogni possibile concettualizzazione e visione vera della realtà, attraverso la negazione dell’evidenza, di ogni evidenza, rifiutando, per partito preso, ogni onestà intellettuale. Chi vive per le apparenze, per favorire i propri interessi e progetti, non può mai, nemmeno per un solo secondo, recedere dal primo e più imperativo dei suoi impegni: negare l’evidenza, sempre e comunque. Duemila anni fa, il gruppo delle apparenze è riuscito a definire Gesù, che è il padrone di casa, come Beelzebùl, il capo dei demoni, e così continuerà a fare lungo la storia verso tutti coloro che con amore desiderano appartenere alla famiglia di Gesù, verso i suoi discepoli e i suoi amici. Gesù ricorda ai suoi amici che il gruppo delle apparenze, gli uomini che nascondono i loro progetti di rapina e di dominio dietro le maschere del contegno, della rispettabilità, del prestigio e dell’ufficialità, che lo sappiano o meno, stanno lavorando alacremente per persuadere i popoli a pensare che Dio sia Satana, Dio sia il nemico, mentre Satana sia Dio, Satana sia l’amico dell’uomo. Gli uomini delle apparenze, negando l’evidenza per principio primo, hanno sovvertito i piani, hanno convinto i popoli a credere che il bene sia il male e il male sia il bene. Hanno persuaso le menti degli uomini all’idea che uccidere in guerra in nome di una bandiera sia eroismo, che torturare gli esseri umani, per salvare e onorare la vera fede, sia santità, che massacrare la libertà dei popoli e sottometterli, in nome di una fantomatica sicurezza nazionale, sia democrazia, che usare mezzi di comunicazione per diffamare e calunniare il prossimo sia il servizio dell’informazione. Gesù avverte che il gruppo delle apparenze si adopererà sempre con ogni mezzo per persuadere i popoli a credere che chiunque serve veramente l’amore, la giustizia, il vero benessere per tutti, sia un servo del male, un nemico del progresso, un avversario dell’umanità: in questo modo il gruppo delle apparenze potrà sempre, tranquillamente e impunemente spaventare, demolire, eliminare e uccidere i servi dell’amore.
Gesù ispira i suoi amici a non bloccare mai l’annuncio delle sue parole, delle procedure evangeliche per la felicità della vita dell’uomo, per paura del gruppo delle apparenze. Gesù invita i suoi amici a non rinunciare per nessun motivo a far conoscere e rivelare all’umanità le procedure evangeliche, ad annunciarle alla luce del sole, a gridarle nelle piazze e dalle terrazze perché non restino secretate dal potere e perciò inutilizzabili per il benessere dei popoli. Gesù invita i suoi discepoli a non temere affatto il potere del gruppo delle apparenze, perché anche se avranno la possibilità e la forza di uccidere il corpo e creare sofferenza e umiliazioni per i figli di Dio, non potranno in alcun modo colpire il loro essere spirituale interiore e immortale. Gesù avverte poi che il gruppo delle apparenze, che per i propri interessi e comodi ha negato, sempre e comunque, l’evidenza, ha negato la giustizia, la verità, la libertà, la vita, consapevolmente o meno ha sempre negato, rinnegato e misconosciuto Dio. Un giorno Dio in persona sarà costretto a negare loro l’appartenenza al regno senza fine, perché, negando Dio, gli uomini delle apparenze hanno negato se stessi, si sono trasformati essi stessi in un’apparenza irriconoscibile dalla vita e da Dio. Gesù lo spiega così: Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.