Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 13 Luglio 2024

14a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Isaìa 6,1-8; Salmo 92,1-2.5; Vangelo di Matteo 10,24-33

Il Signore regna

Salmo 92,1-2.5

Il Signore regna, si riveste di splendore.

1 Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
2
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

5 Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Vangelo di Matteo 10,24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «24 Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; 25 è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
26
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27 Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
28
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
29
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
32
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Il gruppo delle apparenze

Gesù avverte chi sono i veri persecutori del bene, i nemici di Dio e dell’umanità, gli avversari del vangelo: i nemici dell’umanità sono coloro che amano, prediligono, scelgono, al di sopra di ogni altra cosa nella vita, le apparenze per avere il prestigio e mantenere il potere. Per vivere completamente asserviti al mondo delle apparenze in nome del prestigio e del potere e per realizzare i loro obiettivi, gli uomini delle apparenze devono assolutamente, in modo consapevole o inconsapevole, strutturare i loro circuiti mentali in modo tale da poter necrotizzare ogni possibile concettualizzazione e visione vera della realtà, attraverso la negazione dell’evidenza, di ogni evidenza, rifiutando, per partito preso, ogni onestà intellettuale. Chi vive per le apparenze, per favorire i propri interessi e progetti, non può mai, nemmeno per un solo secondo, recedere dal primo e più imperativo dei suoi impegni: negare l’evidenza, sempre e comunque. Duemila anni fa, il gruppo delle apparenze è riuscito a definire Gesù, che è il padrone di casa, come Beelzebùl, il capo dei demoni, e così continuerà a fare lungo la storia verso tutti coloro che con amore desiderano appartenere alla famiglia di Gesù, verso i suoi discepoli e i suoi amici. Gesù ricorda ai suoi amici che il gruppo delle apparenze, gli uomini che nascondono i loro progetti di rapina e di dominio dietro le maschere del contegno, della rispettabilità, del prestigio e dell’ufficialità, che lo sappiano o meno, stanno lavorando alacremente per persuadere i popoli a pensare che Dio sia Satana, Dio sia il nemico, mentre Satana sia Dio, Satana sia l’amico dell’uomo. Gli uomini delle apparenze, negando l’evidenza per principio primo, hanno sovvertito i piani, hanno convinto i popoli a credere che il bene sia il male e il male sia il bene. Hanno persuaso le menti degli uomini all’idea che uccidere in guerra in nome di una bandiera sia eroismo, che torturare gli esseri umani, per salvare e onorare la vera fede, sia santità, che massacrare la libertà dei popoli e sottometterli, in nome di una fantomatica sicurezza nazionale, sia democrazia, che usare mezzi di comunicazione per diffamare e calunniare il prossimo sia il servizio dell’informazione. Gesù avverte che il gruppo delle apparenze si adopererà sempre con ogni mezzo per persuadere i popoli a credere che chiunque serve veramente l’amore, la giustizia, il vero benessere per tutti, sia un servo del male, un nemico del progresso, un avversario dell’umanità: in questo modo il gruppo delle apparenze potrà sempre, tranquillamente e impunemente spaventare, demolire, eliminare e uccidere i servi dell’amore.
Gesù ispira i suoi amici a non bloccare mai l’annuncio delle sue parole, delle procedure evangeliche per la felicità della vita dell’uomo, per paura del gruppo delle apparenze. Gesù invita i suoi amici a non rinunciare per nessun motivo a far conoscere e rivelare all’umanità le procedure evangeliche, ad annunciarle alla luce del sole, a gridarle nelle piazze e dalle terrazze perché non restino secretate dal potere e perciò inutilizzabili per il benessere dei popoli. Gesù invita i suoi discepoli a non temere affatto il potere del gruppo delle apparenze, perché anche se avranno la possibilità e la forza di uccidere il corpo e creare sofferenza e umiliazioni per i figli di Dio, non potranno in alcun modo colpire il loro essere spirituale interiore e immortale. Gesù avverte poi che il gruppo delle apparenze, che per i propri interessi e comodi ha negato, sempre e comunque, l’evidenza, ha negato la giustizia, la verità, la libertà, la vita, consapevolmente o meno ha sempre negato, rinnegato e misconosciuto Dio. Un giorno Dio in persona sarà costretto a negare loro l’appartenenza al regno senza fine, perché, negando Dio, gli uomini delle apparenze hanno negato se stessi, si sono trasformati essi stessi in un’apparenza irriconoscibile dalla vita e da Dio. Gesù lo spiega così: Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.