Il Percorso YES

La storia. La scelta. 

Adamo ed Eva nel Gan Eden, “giardino della totale gioia”, vivevano serenamente, totalmente rivolti a Dio, rivolti al suo volto e alla voce della sua Parola. Adamo ed Eva avevano volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore rivolti a Dio.
Un giorno, nel giardino, appare il serpente, Satana: Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto (Genesi 3,1). Il serpente, Satana, la più astuta creatura creata da Dio, si è già messo in rivolta contro Dio. Satana ha già allontanato completamente e totalmente volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore da Dio. Satana ha scelto liberamente di mettersi in rivolta contro Dio, non l’ha fatto sotto l’influsso dell’inganno di qualcuno. Dal momento della sua rivolta, il suo scopo è mettere in rivolta contro Dio quante più creature possibili, attraverso l’inganno e la menzogna.
Satana dice alla donna – a Eva, che era completamente e sempre rivolta verso Dio –: È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino? Le parole di Satana sono un’aperta ed evidente menzogna rispetto al comando di Dio e servono unicamente a ingannare Eva ed Adamo.

Eva ha due scelte.

Prima scelta: ignorare completamente Satana e le sue parole, e, rimanendo rivolta esclusivamente verso Dio, fissi in lui volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore, rispondere al serpente con le parole stesse del comando di Dio: Il Signore Dio ha detto: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire (Genesi 2,16-17).

Seconda scelta: distogliere volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore da Dio e rivolgere volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore a Satana per rispondergli, confezionando da sola, con le proprie parole e congetture mentali, la risposta a Satana.

Eva sceglie la seconda via. Sceglie di distogliere volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore da Dio per rivolgere volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore a Satana.  
Quando Eva e Adamo mangiano il frutto dell’albero da cui non possono mangiare, è solo l’ultimo atto di una scelta mortale contro Dio iniziata nell’istante in cui Eva, per rispondere a Satana e alle sue menzogne, rivolge volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore a Satana, mettendosi così in rivolta contro Dio.  

Questa scelta di porsi in rivolta contro Dio porta a due enormi e terribili conseguenze.

Prima conseguenza: Adamo ed Eva perdono l’intimità con Dio e la percezione di se stessi come figli di Dio. Adamo, quando sente la voce di Dio nel giardino, risponde non più con amore ma con paura: Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto (Genesi 3,10).

Seconda conseguenza: Adamo ed Eva perdono il rapporto di amore, fiducia, complicità e collaborazione tra loro. A Dio che gli chiede: Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare? Adamo risponde con un chiaro atto di accusa: La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato (Genesi 3,11-12). Adamo accusa Dio di avergli messo a fianco Eva ingannatrice, e accusa Eva di averlo ingannato.
Adamo ed Eva entrano in uno stato di rivolta totale. In rivolta contro Dio, contro la propria persona, contro l’altra persona e contro il creato. Questo stato di rivolta impedisce all’uomo di fare e seminare il bene, di vivere la pace, la gioia, l’amore e la bellezza.

Per ispirare l’umanità a ripristinare la nuova ed eterna alleanza con lui, Dio Padre ci ha rivelato, attraverso la Parola di suo Figlio Gesù, i suoi comandi, le sue procedure. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso (Luca 10,27).
Il Percorso YES si propone di ispirare quanti lo desiderano a ritrovare l’intimità con Dio e la fiducia collaborativa con il prossimo.

Il Percorso YES è totalmente informato sui due grandi comandamenti: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso.

La parola YES è l’abbreviazione di YESHUA, il nome ebraico di Gesù, che significa “Colui che sana e salva”, nome che ha in sé la potenza delle vibrazioni che tutto possono sanare e salvare. YES è anche la parola inglese per dire SÌ, e ricorda il SÌ che, nel dialogo interiore dell’uomo, può sostituire tutti i NO detti a DIOVITA dettati dalla rivolta contro DIOVITA che generano paura, confusione, tristezza e disarmonie. Dire SÌ alla vita, accettare, è la chiave di ogni felicità, salute e pace, perché è il modo certo di ri-volgersi nuovamente con fede e amore verso Dio.

Che cos’è il Percorso YES?

Il Percorso YES è una procedura precisa e ordinata, organizzata in momenti di incontro di preghiera, riflessione, lode e condivisione comunitari, adatti a ripristinare il rapporto con Dio e la vita, se stessi e gli altri. Può essere vissuto anche da soli, ma l’indicazione è di farlo insieme, secondo la precisa procedura di Gesù: Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì io sono in mezzo a loro (Matteo 18,20).

Il Percorso YES è appositamente progettato, articolato e strutturato per aiutare il popolo di Dio a ripristinare e a rendere sempre più forte l’alleanza con il suo Creatore. 
Il Percorso YES si propone di ispirare quanti lo desiderano a ritornare a ri-volgersi a Dio, rinunciando alla rivolta contro Dio e la vita.
Chi impara a rivolgersi a Dio con amore, impara conseguentemente un nuovo, più efficace e pacifico rapporto con se stesso, la vita e gli altri.
Niente e nessuno può dare all’uomo la forza di tornare a essere rivolto a Dio come reimparare a cantare, benedire, lodare il nome di Dio. A questo serve tutta la sezione dei salmi, dei cantici e degli inni musicati all’interno del sito.

Ma è sufficiente ascoltare la Parola di Gesù?
Gesù risponde: Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada (Matteo 13,18-19). Dunque ascoltare la Parola e non comprenderla con l’intelligenza e con il cuore è inutile e infruttuoso.
Per questo il Percorso YES offre una procedura precisa e ordinata, affinché il popolo di Dio possa ascoltare la parola del Regno e comprenderla con intelligenza, così che il maligno non venga e rubi ciò che è stato seminato da Dio nel suo cuore.
A questo è dedicata tutta la sezione della Parola di Dio e delle relative riflessioni e meditazioni all’interno del sito.

A cosa serve il Percorso YES?

Il Percorso YES aiuta a:

  • imparare a comprendere quanto siamo in rivolta contro Dio, e il più delle volte senza esserne consapevoli
  • crescere nel desiderio di vivere sempre completamente rivolti a DIOVITA
  • avere degli strumenti per realizzare il nostro desiderio di essere sempre più amorosamente rivolti verso DIOVITA.

Com’è strutturato il Percorso YES?

Il Percorso YES è strutturato in quattro azioni, che costituiscono quattro momenti imprescindibili e inseparabili.

Prima azione

ACCETTO E LASCIO FARE A DIO
Accetto che il male c’è, resto rivolto a Dio

Seconda azione

CHIEDO E OFFRO PERDONO
Chiedo perdono a Dio per tutte le mie rivolte

Terza azione

SOSTITUISCO IL DIALOGO INTERIORE
Semino il bene nel mio dialogo interiore

Quarta azione

AZIONI DI GRAZIE e di GRATUITÀ
Semino il bene con le mie parole e le mie azioni

Le quattro azioni del Percorso YES sono appositamente disegnate sulla Parola di Gesù e sui momenti dell’azione Eucaristica. Deviare dalle informazioni originarie, proposte dal Percorso così com’è costituito, è deviare dallo spirito stesso del percorso e guastarne l’efficacia.

Le quattro azioni del Percorso YES

Prima azione

ACCETTO E LASCIO FARE A DIO
Accetto che il male c’è, resto rivolto a Dio

La prima azione per tornare a rivolgerci a DIOVITA e uscire dallo stato di rivolta è dire: SÌ. SÌ a DIOVITA, accettando la realtà anche quando non è secondo le nostre aspettative, e, in questo SÌ, accettare anche la presenza e l’azione del male, sia il male che compiono gli altri, sia il male che compiamo noi. Dire SÌ alla realtà significa avere una visione realistica della realtà. Significa dire SÌ a DIOVITA.

Dal giorno in cui Adamo ed Eva si sono rivolti al serpente, Satana, e si sono messi in rivolta contro Dio, il loro cuore e la loro intelligenza sono stati capaci di generare il male. E ogni volta che non accettiamo il male che si compie nel mondo e quello che noi stessi compiamo, inconsciamente ci mettiamo ulteriormente in rivolta contro Dio e la vita.
Il primo passo interiore, intellettuale, spirituale per poter avere un rapporto intimo e amante con Dio, per poter pregare e adorare il suo Santo Nome, è accettare che il male c’è. Il male c’è, esiste, ma non è Dio a volerlo, non è un suo progetto. Il male è frutto del libero arbitrio dell’uomo, quando l’uomo si lascia ingannare da Satana.
Per vivere rivolti a Dio è fondamentale accettare che il male esiste e al tempo stesso essere perfettamente consapevoli che è il risultato della scelta che Lucifero ha compiuto mettendosi in rivolta contro Dio. Non possiamo in alcun modo far evitare al male, a Satana, di essere quello che è e di fare quello che fa. Lui è menzognero e omicida fin dal principio e le sue opere sono menzogna e omicidio, sempre.

Il primo passo è accettare che il male c’è. Accettare che noi compiamo il male. Accettare che gli altri compiono il male nei nostri confronti. Accettare che la banda dei malvagi che domina i popoli compie ogni sorta di male e di crimine organizzato per servire Satana.
Accettare il male non significa essere d’accordo con il male, gradire il male. Accettare il male non significa mai sottomettersi, rassegnarsi, sopportare, tollerare il male.
Accettare che il male esiste, che è presente nel mondo, è prendere atto della realtà in modo intelligente, consapevole, astuto. Accettare che il male c’è è il primo passo per rimanere collegati alla vita e alla realtà e avere la possibilità di contribuire con amore, astuzia e fantasia a seminare il bene.
Questo dire SÌ alla realtà, alla vita, a ciò che accade nel momento presente, è il logos vitale dell’uomo, manifesta la nobiltà e la regalità della sua essenza divina, del suo essere percettivo, è ciò che fa dell’uomo un essere ispirato, creativo, coraggioso, unito in se stesso e connesso con tutto ciò che esiste.

Accettare il male significa:

  • dire SÌ, avere una visione realistica della realtà,
  • non combattere il male altrimenti lo rendiamo più forte,
  • seminare il bene e il bello, la giustizia e la pace, perché i figli di Dio sono i bei semi che Dio ha seminato nel mondo,
  • lasciare fare a Dio ogni giustizia.

Seconda azione

CHIEDO E OFFRO PERDONO
Chiedo perdono a Dio per tutte le mie rivolte

Adamo ed Eva, per ascoltare la voce del serpente, Satana, hanno rivolto volto, sguardo, orecchio, intelligenza, intenzione, forza e cuore a Satana, e, nello stesso istante, si sono messi in rivolta contro Dio. Questo è il grande peccato. Essere in rivolta contro Dio avvelena il cuore e l’intelligenza.
La vita che è stata donata all’uomo è l’ultima occasione per reimmergersi in Dio e nel suo amore.
Si può entrare nello stato di rivolta lentamente, immediatamente, apertamente, più o meno segretamente, in modo consapevole oppure inconscio, ma quando si entra nello stato di rivolta, sempre e inevitabilmente si entra nello stato della confusione, della paura e della separazione.

Chi può liberare dal peso, dalla sporcizia, dal marcio del peccato? Solo Dio. Dio solo, Padre, Figlio Gesù e Spirito Santo, può liberare, sciogliere, purificare dal grande peccato. E solo chi riconosce il proprio peccato ed errore può essere perdonato e guarito da Dio.
Solo chi si fa liberare da Dio da questo grande peccato può in qualche modo essere utile agli altri e servire la volontà di Dio.
Se vuoi essere liberato, libera. Se vuoi essere perdonato, perdona. Se vuoi essere perdonato dal grande peccato, perdona i piccoli peccati compiuti verso te dagli altri.

Chiedere perdono a Dio di tutte le volte che abbiamo pensato male di lui, della vita, di noi stessi e degli altri, e offrire perdono a tutti i fratelli che, in qualche modo, consapevolmente o meno, ci hanno ferito e fatto del male, è assolutamente indispensabile per poter pregare.  

  • PERDONO chiedo a DIOVITA per la rivolta contro Dio.
    Ti chiedo infinitamente perdono, Signore mio Dio,
    per tutto il tempo che sono stato in rivolta contro di te.
    Da questo momento voglio essere a te completamente rivolto.
  • PERDONO chiedo ai fratelli per il male e le ferite che io ho inferto loro.
  • PERDONO offro ai fratelli per il male e le ferite che loro hanno inferto a me.

Voglio essere in pace e nella gioia, libero da pensieri di rivolta contro DIOVITA, me stesso e gli altri.

Terza azione

SOSTITUISCO IL DIALOGO INTERIORE
Semino il bene nel mio dialogo interiore

Non c’è modo di bloccare e far sparire i pensieri negativi che ci fanno stare male emotivamente. È possibile solo ed esclusivamente sostituirli e trasformarli con pensieri di luce, di amore, gratitudine e fiducia. La Parola di Dio e la Parola di Gesù contengono l’eccellenza in fatto di pensieri e immagini di luce, gratitudine, amore e pace.
E qual è il pensiero radice da sostituire sempre e continuamente? L’inizio di tutti i mali è fondamentalmente dire NO alla realtà quando non si presenta secondo le nostre aspettative. Questo dire No a DIOVITA è entrare nello stato di rivolta, è seminare semi di veleno, menzogna e morte dentro di noi. Quando siamo in rivolta contro Dio, significa che pensiamo male di lui, per poi arrivare a pensare male di tutto e di tutti. Quando pensiamo male di Dio non possiamo che pensare bene solo delle bugie, delle menzogne e del male.
Con quali pensieri sostituire questo pensiero di rivolta? Con semi buoni, semi di vita, di luce, di sapienza, di gratitudine. Sostituire i pensieri è seminare con fiducia e gratitudine il bene nel nostro dialogo interiore.

Tutti i salmi in ogni loro parola e immagine sono stati costruiti in modo tale che chi li canta con amore e con fede un po’ alla volta impara a rivolgersi verso Dio, sostituendo così i pensieri di rivolta contro Dio con pensieri e immagini di fiducia, amore, gratitudine.
Per questo passaggio della sostituzione dei pensieri, i testi dei salmi sono perfetti, perché dettati da Dio stesso per questo motivo.
Non c’è nulla di più astuto, saggio e sapiente che imparare a sostituire la scrittura dei nostri pensieri oscuri e rabbiosi, con i pensieri di luce e pace che Dio offre nella scrittura della sua Parola.
La Parola di Dio e la Parola di Gesù contengono l’eccellenza in fatto di energia e informazioni.

Quarta azione

AZIONI DI GRAZIE E DI GRATUITÀ
Semino il bene con le mie parole e le mie azioni

Per mantenere il dialogo interiore il più possibile sano e pulito, è indispensabile trasformare il dialogo interiore in un GRAZIE continuo, incessante. Chi ringrazia di cuore non può contemporaneamente pensare male di Dio e della vita, non può mantenere il pensiero nello stato di giudizio. Gesù indica questo quando afferma, in Luca 21,36: Pregate in ogni momento. Cosa c’è di più bello, efficace, guarente, liberante che cantare con gratitudine a Dio, lodare, benedire il suo nome, per rimanere nella vibrazione del grazie? In questo senso lo Shabbat, il giorno del riposo, la celebrazione della festa, diventa il tempo e il luogo privilegiato non solo per ringraziare ma anche per far festa, moltiplicare la gioia e ripristinare le energie.

Dopo aver chiesto a Dio perdono per esserci messi in rivolta contro di Lui e offerto perdono ai fratelli, dopo aver sostituito le immagini e i dialoghi interiori negativi e non amanti in un grazie perpetuo, è il momento di altri due cambiamenti:

  • imparare ad usare le parole per seminare il bene, la gentilezza, la tolleranza, la benedizione e la gratitudine e non il giudizio e la condanna, 
  • imparare ad usare le mani per seminare il bene con azioni di condivisione, di servizio, di aiuto e sostegno reciproco.

La preghiera che tiene le mani giunte e poi non le apre e le muove per distribuire benessere, sostegno, solidarietà attorno a sé è una preghiera vuota e muta. Questo è il momento per decidere dentro di sé, o insieme ad altri, di compiere dei piccoli gesti, delle azioni concrete e organizzate che siano un aiuto tempestivo, appropriato, momentaneo alla comunità umana. Dopo aver seminato luce nel dialogo interiore seminiamo il bene con le mani.

Dal Percorso YES nascono i Punti YES

Il Percorso YES, proprio perché è un percorso, può e deve essere vissuto, compiuto, camminato per essere utile ed efficace. Dal Percorso YES sono nati i Punti YES.

I Punti YES sono momenti e spazi di incontro tra persone che desiderano invocare, pregare e lodare Dio secondo la precisa procedura del Percorso YES.
Lo scopo degli incontri è anche aggiungere, all’azione spirituale della lode a Dio, delle azioni pratiche di giustizia, solidarietà e condivisione delle proprie risorse per il bene di tutti e di ciascuno.

Per approfondire cosa sono i Punti YES leggi il contenuto della sezione Punti YES