Il Signore ti benedica
e ti protegga
il Signore faccia brillare
il suo volto su di te
ti sia propizio
Il Signore ti benedica
e ti protegga
il Signore faccia brillare
il suo volto su di te
ti sia propizio
Il Signore sollevi verso te
il suo volto
e ponga in te pace
Il Signore sollevi verso te
il suo volto
e ponga in te pace
Spiegazione del testo
Quando Gesù fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata (Luca 19,41-44). Gesù stesso si autodefinisce come quello che porta alla pace. Gesù è colui, il solo, l’unico che porta la pace, che dona la pace. In Giovanni 14,27 afferma: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Gesù si manifesta come unico volto della pace, la pace vera, quella a cui l’uomo aveva rinunciato quando si è messo in rivolta contro Dio. Gesù e solo Gesù è colui che, con il dono di tutto il suo essere all’umanità, ripristina e ristabilisce la nuova ed eterna alleanza tra Dio e l’uomo, alleanza che l’uomo aveva infranto mettendosi in rivolta contro Dio. La vecchia alleanza si era ristabilita attraverso il gesto, il simbolo della cena dell’agnello della Pasqua, del passaggio dalla schiavitù alla liberazione, ora, con Gesù, nell’Eucaristia, non si mangia più agnello per la nuova ed eterna alleanza, ma l’Agnello si fa cibo e si fa mangiare dall’umanità.
Al termine dell’antica liturgia ebraica il sacerdote usciva e pronunciava la benedizione sacerdotale che si trova nel libro dei Numeri al capitolo 6,24-26, insegnata dal Signore a Mosè e da Mosè ad Aronne, il capostipite di tutti i sacerdoti. In questa benedizione in cui il Signore cala, si posa, prende contatto con il suo popolo, c’è tutto l’amore, tutta la potenza che Dio pone nella sua creatura. In questa antica forma di benedizione già si prefigura, nel dono della pace, il volto di colui che porta la pace, il Principe della pace, Shiloh.